Imprese e professionisti sanno benissimo cos’è la crisi. Non sanno altrettanto bene cosa fare per uscirne. Di sicuro non viviamo in tempi semplici. Eppure esistono alcune buone pratiche che possono aiutare concretamente a migliorare la situazione.
PARTIRE COL PIEDE GIUSTO
Il primo ostacolo è proprio questo: da dove cominciare? Sembra incredibile, ma la risposta è facile. Si inizia dalla definizione del problema. Per arrivarci, ci sono due passi da compiere:
1) FARSI UN QUADRO COMPLETO DELLA SITUAZIONE
Si deve partire sempre da una fotografia della realtà. Spesso crediamo di avere tutte le informazioni, e invece disponiamo solo di un quadro parziale. Ci vuole molta pazienza e il giusto tempo per mettere insieme tutti gli elementi necessari a un’analisi approfondita.
2) GUARDARE LE COSE DA ALTRI PUNTI DI VISTA
Quando c’è da prendere una decisione importante, abbiamo tutti la tendenza a seguire sempre i nostri pensieri ricorrenti e le nostre intuizioni. Nulla di male, ma non sempre funziona in situazioni critiche o di grande incertezza. Guardare la nostra “fotografia” da altre angolazioni può portare a scoperte sorprendenti. E farci venire voglia di testare possibili ipotesi alternative.
BUONE ABITUDINI DA COLTIVARE
Fatte le due mosse preliminari e definito esattamente il problema, conviene alzare gli occhi dalla scrivania e iniziare a guardare con attenzione il mondo che ci circonda. Sviluppando tre precise attitudini:
3) PUNTARE SUL DIALOGO E SULLA CAPACITA’ DI RELAZIONE
Quando le cose non vanno bene, la tentazione di chiudersi è forte. Invece l’arroccamento è esattamente il contrario di quello che si deve fare: aprirsi all’ascolto e confrontarsi con colleghi e clienti porta una salutare boccata di aria fresca.
4) COINVOLGERE I COLLABORATORI
L’idea di non far circolare le informazioni e non coinvolgere chi lavora con noi è pessima. Il senso di appartenenza, la motivazione di partecipare a costruire il futuro sono un propulsore formidabile per rimettere in moto le energie e trovarne di nuove.
5) VALORIZZARE AL MASSIMO LE RISORSE DISPONIBILI
Altro errore tipico dei momenti di crisi: tendiamo a sottostimare le risorse utilizzabili per concentrarci solo su quello che c’è da tagliare. Ridurre i costi e gli sprechi è fondamentale; lo è altrettanto fare un censimento di tutte le forze che si possono utilizzare da subito per migliorare.
IMPOSTARE UNA STRATEGIA
Dopo aver attivato questi primi interventi di impatto immediato, bisogna guardare avanti e darsi una strategia. Anzi, per dirla meglio, delle strategie. Che all’apparenza potrebbero sembrare contraddittorie, ma che in realtà rappresentano una serie di tasti da pigiare al momento opportuno.
6) ADOTTARE UN APPROCCIO FLESSIBILE
Nell’operatività quotidiana conviene non irrigidirsi, ma restare aperti per cogliere al volo le opportunità che si presentano. E’ un po’ come andare a pescare: non puoi sapere prima che pesci prenderai. L’importante è buttare la rete e saper aspettare, con pazienza e tenacia.
7) PENSARE A UN ORIZZONTE DI MEDIO E LUNGO PERIODO
Sembra in contraddizione con il punto precedente, ma non lo è. Mentre si lotta ogni giorno per la sopravvivenza, bisogna avere le idee chiare su dove si vuole arrivare e cosa si vuole essere fra tre o cinque anni. Se non sai dove vuoi andare, nessuna strada ti ci porterà.
8) PUNTARE SU TARGET PRECISI CON OBIETTIVI PRECISI
Chiunque abbia un qualunque tipo di attività, ha un pubblico di riferimento e dei clienti. Spesso, però, si fa confusione fra il target che si ha e quello che si vorrebbe avere. Lavorare per il proprio core business o puntare su nuove aree di espansione implica stile, metodologie e interventi profondamente diversi.
9) SVILUPPARE UNA POLITICA DI ALLEANZE
Oramai non ha più senso pensare di poter fare tutto da soli. Per trovare nuovi sbocchi occorrono nuovi alleati. Ci vuole tempo per trovare i partner giusti, costruire un rapporto e rafforzarlo. Ma ne vale la pena.
Avete trovato interessante questo post? Potete approfondire la questione prendendola dal versante opposto (Affrontare la crisi: 7 cose da non fare), trovare altri spunti di riflessione in questa intervista a Tim Gallwey o aprire la discussione nei commenti!