Perché devi mettere le persone al centro della storia

Al centro di una storia ci sono le persone

Dietro (e dentro) a ogni storia che funziona ci sono sempre le persone. E questo è ancora più vero nella narrazione d’impresa. 

Si sente parlare sempre più spesso di Corporate Storytelling. Di cosa si tratta? Una buona spiegazione l’ha data in un suo articolo Andrea Bettini:

Il Corporate Storytelling è una metodologia che ha proprio nel puntare il riflettore sul capitale umano la sua forza. Perché nel racconto aziendale ho necessità di avere dei protagonisti, persone reali in grado di trasferire l’identità di un’impresa. Occorre andare oltre al prodotto o al servizio che l’azienda offre. Bisogna andare a tirar fuori l’anima di un’organizzazione aziendale e questo è possibile solo attraverso le persone che ne fanno parte.

Tutto bello, dirai, ma concretamente come si procede? 

Il segreto è partire dalle motivazioni e dai valori che hanno ispirato la storia del fondatore, per estenderli alle persone che lavorano con lui, come spiega Marshall Ganz, docente di public narrative alla Kennedy School of Government di Harvard, che propone uno schema semplice ma efficace. 

Le tre fasi: io, noi, ora.

Secondo Ganz, una grande storia d’impresa parte sempre dal fondatore. E deve essere una storia vera. Facile a dirsi, meno a farsi: trovare quella storia può richiedere a un leader (o a un gruppo dirigente) di riflettere profondamente sul suo passato e sulle proprie motivazioni, per arrivare a comunicare con onestà anche quelle parti che possono risultare scomode o imperfette.

La fase successiva, “noi”, mira a collegare i valori emersi a quelli che si hanno in comune con i dipendenti (o con il pubblico). In questo passaggio, il fondatore arriva a intrecciare la propria storia personale assieme alle narrazioni degli altri, favorendo la condivisione di valori, esperienze, speranze e aspirazioni. In questo modo si crea un racconto comune per l’azienda.

Infine, la chiusura è ciò che Ganz chiama “ora”: una chiamata urgente all’azione per coloro che desiderano condividere l’obiettivo del gruppo o dell’organizzazione. 

Perché in una storia è così importante la fase del “noi”

Probabilmente ti sorprenderà, ma credo che, dei tre, il passaggio più importante sia quello del “noi”: in quella parolina si racchiudono una serie di azioni fondamentali da compiere prima di portare la propria narrazione d’impresa all’esterno.

Quindi, prima di procedere con il Corporate Storytelling, occorre preparare il terreno con una serie di obiettivi ben precisi di Comunicazione Interna. Te li segnalo qui di seguito, assieme alle azioni concrete da intraprendere per raggiungerli:

.Condividere le informazioni

Per chi lavora in azienda non c’è niente di più frustrante del sentirsi all’oscuro di quanto sta accadendo e lo riguarda da vicino. Condividere le informazioni è una questione di volontà, gli strumenti per farlo (tradizionali o tecnologici), non mancano di certo, dalla cara vecchia bacheca fino ai social network.

.Facilitare la circolazione delle idee

Passare dai gruppetti chiusi ai gruppi aperti è una delle sfide più difficili (e necessarie) per un’organizzazione. Anche qui, si possono programmare momenti di confronto, discussione e training in cui ci si mescola, per arrivare fino all’utilizzo di piattaforme di condivisione.

.Far conoscere le persone tra di loro

Sembra strano, ma nelle grandi aziende (e spesso anche nelle PMI) i dipendenti non si conoscono, anche se magari fanno lo stesso lavoro. Il rimedio è relativamente semplice: basta creare un House Organ o una Intranet aziendale.

.Aumentare la fiducia reciproca

E’ una scelta precisa: alimentare il conflitto e le rivalità interne per stimolare la competitività oppure puntare sulla condivisione e la collaborazione. Se si sceglie la seconda strada, restano validissimi strumenti tradizionali come le Survey e le analisi di clima, che aiutano a partire da una fotografia vera della situazione.

.Favorire la coesione

L’unione fa la forza. Spesso si sottovalutano i classici momenti di aggregazione (eventi, feste e cene aziendali, giornate di visita aperte alle famiglie dei dipendenti), che invece restano importantissimi.

Il vero obiettivo del Corporate Storytelling

L’insieme di tutte queste azioni – ben coordinate e integrate fra loro – plasma dall’interno l’organizzazione, crea un clima diverso e costituisce l’humus ideale per innestare un racconto autentico e coinvolgente.

La narrazione d’impresa parte quindi da dentro l’azienda e si costruisce con le persone che ne fanno parte. Il suo scopo non è l’auto-esaltazione o il parlarsi addosso, ma produrre un obiettivo ben chiaro e una cultura condivisa, da trasmettere poi all’esterno per attrarre, coinvolgere e conquistare un pubblico sempre più ampio.

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