Nellie Bly, la prima giornalista investigativa

Elizabeth Cochran, in arte Nellie Bly, è considerata un modello di emancipazione femminile per almeno due buone ragioni: si afferma come la prima grande giornalista dell’era moderna ed è anche la prima donna a completare un giro del mondo in solitaria nell’arco di pochissimi mesi.

Nellie Bly, l’inventrice del giornalismo sotto copertura

La sua è una carriera fulminea. Dopo un breve apprendistato in alcuni giornali locali, a soli 23 anni arriva a New York ed entra a far parte della redazione del New York World, il quotidiano diretto dal leggendario Joseph Pulitzer. Il suo primo incarico è decisamente fuori dall’ordinario: deve realizzare un’inchiesta sotto copertura e, fingendosi pazza, farsi ricoverare al Lunatic Asylum, un manicomio femminile sospettato di abusi, maltrattamenti e brutalità sulle pazienti.

Nellie riesce nel suo intento, e quando dopo 10 giorni esce grazie all’intervento del suo giornale, descrive tutto quello a cui ha assistito. Il suo resoconto è scioccante: definisce il manicomio “una trappola umana per topi da cui è impossibile uscire”.

Incontra tante pazienti che non sono pazze ma straniere povere e donne rifiutate dalle loro famiglie e internate perché non possono permettersi una casa: per loro l’ospedale psichiatrico è più un parcheggio che un istituto di recupero.

Le condizioni di vita sono terribili: 1600 donne sono ricoverate in una struttura che ne potrebbe contenere al massimo mille. Mancano i medici, ci si può lavare solo una volta alla settimana con acqua gelida, i vestiti si cambiano una volta al mese. Il cibo è orribile, i maltrattamenti continui.

La sua inchiesta coraggiosa fa parecchio scalpore e suscita indignazione, costringendo le autorità ad aumentare i fondi per i pazienti e a stabilire un protocollo che porti a ricoverare solo le persone realmente affette da disturbi mentali.

Il giro del mondo in 72 giorni

Di lì a un anno Nellie si lancia in una nuova impresa, di tutt’altro genere: ispirata dal celeberrimo romanzo di Jules Verne Il giro del mondo in 80 giorni, convince Pulitzer ad aiutarla a compiere il tragitto in un tempo inferiore a quello immaginato dallo scrittore francese.

Per lei si tratta di una duplice sfida: vuole battere il record immaginario descritto nel celebre romanzo e vuole dimostrare che può farlo una donna.

Detto, fatto.

In procinto di fare il giro del mondo, decide di partire con solo una borsetta e l’abito che indossa: mentre si appresta a infrangere un record, abbatte in un colpo solo tonnellate di luoghi comuni e di pregiudizi stratificati in secoli. Si può solo immaginare la faccia del sarto a cui si rivolge poco prima di partire, mentre gli chiede per la sera stessa un vestito che dovrà indossare tutti i giorni, per tre mesi…

Quasi nessuno la crede capace di compiere una simile impresa e persino il suo giornale – che annuncia la sua partenza scrivendo: “La nostra intrepida reporter viaggia senza la protezione di un uomo” – cavalcando l’onda, organizza una gara con in palio un viaggio spesato in Europa: vince chi riuscirà a indovinare in quanto tempo esatto Nellie concluderà il suo giro del mondo. Al concorso partecipa quasi un milione di persone.

Nellie Bly, una celebrità planetaria

Il 14 novembre 1889 Nellie parte per il suo viaggio di 40.000 chilometri. L’itinerario è il seguente: New York – Londra – Calais – Brindisi – Port Said – Ismailia – Suez – Aden – Colombo – Penang – Singapore – Hong Kong – Yokohama – San Francisco – New York.

Tutti i suoi spostamenti sono seguiti col fiato sospeso dai lettori del New York World.

Quando arriva in Francia, la prima cosa che fa è andare ad Amiens, la città dove vive Jules Verne, per conoscerlo e intervistarlo. Nonostante questa deviazione improvvisa, tutto poi procede come previsto e, il 25 gennaio 1890, Nellie arriva a New York, compiendo la circumnavigazione della Terra in settantadue giorni, un vero record assoluto.

Di questo suo exploit scrive in un diario di viaggio che, come è prevedibile, ha un grande successo e la rende straordinariamente celebre in tutto il mondo. Ovunque vada, è accolta da un entusiasmo incontenibile.

L’avventura imprenditoriale e il ritorno al giornalismo

Passano cinque anni e la sua vita ha una svolta inaspettata: sposa il milionario Robert Seaman e lascia il giornalismo. È una parentesi poco felice, perché il marito muore prematuramente e le sue aziende vanno in bancarotta.

Tornata al giornalismo, Nellie partecipa nel 1913 alla “Parata per il suffragio femminile” di Washington, quando migliaia di suffragiste marciano a Washington per rivendicare il diritto di voto e denunciare l’esclusione delle donne dalla politica: è una delle poche giornaliste a documentarlo dal vivo. dove tiene il suo celebre discorso “Le Suffragette sono superiori agli uomini”, in cui prevede che il voto alle donne non potrà arrivare prima del 1920.

Poi l’anno successivo racconta la Prima guerra mondiale con reportage dai fronti russo e serbo. Fa quindi ritorno negli Stati Uniti, dove muore di polmonite pochi anni più tardi.

*Il testo di questo articolo, con alcune modifiche, è tratto dal mio libro La mia patria è il mondo intero. Le grandi viaggiatrici, edito da RCS-Corriere della Sera.

(Photo credits): Prints and Photographs division. Library of Congress. Immagine di pubblico dominio.

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