Ogni santo giorno, chi fa content marketing si trova alle prese con un problema: deve fare arrivare il suo messaggio forte e chiaro al destinatario, per convincerlo a compiere una precisa azione. E cerca sempre il modo migliore per riuscirci.
Ma non è semplice. Perché ogni interlocutore è diverso e bisogna trovare la chiave giusta per raggiungerlo.
Per far questo non esistono scorciatoie, bacchette magiche o pozioni miracolose. Concentrarsi su singoli aspetti tecnici, senza aver prima progettato bene e messo a punto quello che si vuole comunicare, è un po’ come mettere il carro davanti ai buoi.
Ci sono però una serie di regole di base che possono aiutarci a comunicare meglio. Come, per esempio, quelle indicate da Aristotele.
2400 anni. Ma non li dimostra.
L’arte di persuadere tramite la parola è antichissima. Aristotele ha scritto la Retorica nel IV secolo a.C. Eppure, come vedremo, gli insegnamenti del suo libro, dedicato all’arte di parlare in pubblico, sono perfetti anche per l’era digitale e per chi si cimenta nella produzione di contenuti. Per essere ancora più chiari: le sue regole funzionano benissimo anche per scrivere un post, parlare in un video o condurre un podcast.
La retorica (materia che ha una fama controversa e che solitamente si identifica con l’arte del parlare e dello scrivere bene) per Aristotele è la disciplina che studia il metodo di composizione dei discorsi. Per meglio dire, è l’arte di persuadere mediante l’uso strategico di argomenti precisi.
Vediamo in particolare cosa consiglia Aristotele nella terza parte della sua opera, dedicata specificamente al messaggio.
Come comunicare meglio
Come si legge nella voce di wikipedia dedicata alla Retorica
Per essere persuasivi non basta avere argomenti solidi, ma bisogna anche saperli disporre, ordinandoli in modo appropriato e scegliendo lo stile di volta in volta più adatto al contesto. Per questo motivo bisogna avere particolare cura nella scelta delle parole, in modo che il discorso risulti chiaro e adeguato.
In questo breve paragrafo sono racchiusi parecchi insegnamenti preziosi. Disporre di argomenti solidi è condizione necessaria ma non sufficiente: devi anche esporli nella sequenza giusta e con lo stile appropriato al pubblico a cui ti rivolgi. Tutto deve risultare chiaro, lineare, semplice. Insomma, devi partire dalla progettazione.
Ma come si progetta un discorso (un articolo, un video, un podcast) che funziona?
Vediamo cosa consiglia Aristotele.
Le parti del discorso
Ci sono sempre due momenti fondamentali: la presentazione della tesi e la sua dimostrazione attraverso argomentazioni. Si può far riferimento a questo schema generale, adattandolo a seconda dei casi:
- Esordio: l’inizio deve indicare chiaramente quale sarà l’argomento trattato.
- Narrazione: la parte centrale non deve essere particolarmente lunga né troppo breve, ma deve esporre l’argomento in modo equilibrato.
- Dimostrazione: deve elencare le varie argomentazioni, proponendo le prove a sostegno della propria tesi e cercando di confutare quelle contrarie.
- Epilogo: la parte finale deve disporre il pubblico favorevolmente nei confronti dell’autore, aumentare l’efficacia delle tesi, suscitare reazioni emotive e ricapitolare quando si è detto.
Finita la parte di progettazione, è bene occuparsi dello stile. Anche qui, ci sono parecchie indicazioni interessanti, segnalate dall’ottima presentazione in Slideshare di Giancarlo Polenghi Elementi di retorica aristotelica:
Catturare l’attenzione
Secondo Aristotele, ci sono quattro cose che attirano la nostra attenzione:
#Ciò che è grande
#Ciò che ci riguarda
#Ciò che è piacevole
#Ciò che è sorprendente
Di queste quattro, è la seconda che fa particolarmente al caso nostro. Rivolgersi a un pubblico preciso, parlando di qualcosa che lo riguarda da vicino, è il modo migliore per guadagnarne l’attenzione. Se poi ci riusciamo facendo leva anche sugli altri tre elementi, le possibilità di successo aumentano molto.
Ma una volta trovato l’argomento giusto e progettato il discorso nelle sue varie fasi, come facciamo a coinvolgere il nostro pubblico? Attraverso lo stile.
Le regole di base
- Avere un certo ritmo
- Esporre con ordine le premesse del discorso, perché il resto diventi comprensibile
- Trarre le conclusioni in maniera chiara
- Quando si racconta una storia dividerla in parti perché non ne risulti una narrazione unica, che si seguirebbe con difficoltà
- Limitarsi a richiamare cose o vicende note, senza rispiegarle: il pubblico già le conosce, si annoierebbe
La prima raccomandazione è la più importante: imprimere un bel ritmo al discorso, cambiarlo al momento giusto mantenendo la scorrevolezza delle frasi è il segreto per catturare l’attenzione e mantenerla. Le altre sono cose che si danno quasi per scontate, ma che attivate assieme possono fare la differenza.
Finezze e accorgimenti
Infine, ecco un’ ottima check list da tenere sott’occhio prima di chiudere il lavoro:
–La chiarezza: usare i termini in senso proprio
-Adottare un tono né troppo alto né troppo basso
-Ornare lo stile con termini che attirano l’attenzione, ma farlo in maniera non artificiosa: tutto deve riuscire naturale e sempre chiaro
-Lo stile va adeguato all’argomento che si sta trattando
-Lo stile deve anche rispecchiare l’autore, per renderlo credibile (un giovane non può parlare come parlerebbe un vecchio, e viceversa)
-Lo stile deve adattarsi al tipo di effetto emotivo che si vuole creare
CONCLUSIONE
Come vedi le raccomandazioni di Aristotele non hanno nulla di accademico o di datato, ma possono essere applicate con successo anche nell’epoca della comunicazione digitale.
Prima di chiudere voglio segnalarti una chicca. Duemila anni prima di Aristotele (2400 a.C.), in Egitto uno scriba dava al figlio questo consiglio:
Impara la scrittura. Ti proteggerai da ogni sorta di fatiche.
Oggi sappiamo che non è proprio così 🙂 Ma, di sicuro, utilizzare le buone regole della scrittura e della comunicazione può facilitarci molto il compito nel nostro lavoro quotidiano. 😉
Ah, un’ultima cosa. Se hai avuto la pazienza di seguirmi fin qui, avrai notato che in questo post non ho applicato TUTTE le regole indicate da Aristotele. Il motivo è semplice: avere linee guida solide è fondamentale, ma bisogna poi adattarle allo specifico contesto in cui ci troviamo.
(Photo credits: pexels.com)