Spesso sentiamo la pressione di dover pubblicare in fretta, anche se il contenuto che vogliamo postare non ci convince ancora del tutto. E’ una trappola in cui non bisogna cadere. Qui spiego perché.
Alzi la mano chi non ha mai provato, almeno una volta, l’ansia da pubblicazione: c’è un calendario editoriale da rispettare, le visite al blog stanno calando, la concorrenza è scatenata, devo battere un colpo…
Sono tutte preoccupazioni legittime, intendiamoci, ma che nascondono un’insidia: quella di non ragionare a sufficienza prima di creare un contenuto.
Il segreto? Raccogliere bene tutte le informazioni
Ogni santo giorno siamo inondati di notizie ed esposti a tonnellate di contenuti, per cui stiamo diventando sempre più attenti e selettivi a come, chi e cosa prestare attenzione.
Per questo motivo, prima di pubblicare un contenuto è meglio fare molta ricerca e dedicare il giusto tempo a raccogliere tutte le informazioni necessarie, che a volte si trovano in luoghi poco istituzionali: messaggi, email, commenti sui social, feedback diretti raccolti tra amici, colleghi e conoscenti…
Un buon blogger deve essere una sorta di detective, capace di scovare e mettere assieme tracce quasi cancellate e segnali deboli, perché a volte, lì in mezzo, può trovare la chiave di accesso giusta per arrivare al suo pubblico.
E allora, invece di aver fretta di chiudere, proviamo ad allargare l’indagine: salteranno fuori punti di vista ancora inesplorati e sorprendenti e, soprattutto, qual è il modo di pensare del nostro pubblico, che cosa lo coinvolge veramente e quali sono in questo momento i problemi più pressanti che vorrebbe risolvere. Il nostro campo di azione si trova esattamente lì.
Da cosa si riconosce un buon contenuto
Per usare una felice osservazione del Content Strategist Bjorg Bergslien:
Creare contenuti per il web non significa sedersi davanti a una pagina vuota di Word o Google Docs. Non vuol dire scrivere come Shakespeare o Hemingway. La creazione di contenuti non dipende nemmeno, in prima battuta, dalla scelta delle parole giuste. C’è davvero un solo principio cardine per un buon contenuto: deve essere appropriato per la tua attività, per il tuo pubblico e per il suo contesto.
E’ da qui che dobbiamo partire.
Due strumenti semplici per creare buoni contenuti
Racconta Bergslien che nell’agenzia dove lavora si utilizzano una serie di tecniche e metodi che aiutano copywriter, content owners e web editor a identificare gli obiettivi e le attività degli utenti prima mettere una sola parola su carta. In particolare, si utilizzano due strumenti:
- Il modello di base dei Contenuti
- Il Content Framework
Questi strumenti non sono pensati come un sostituto per la strategia di contenuti, ma come un’integrazione. Vediamo di cosa si tratta.
#1. Il modello di base dei Contenuti
Il modello di base è uno strumento che delinea gli obiettivi di business, le attività degli utenti e il contesto. E’ utile in fase di revisione di un vecchio contenuto, per la creazione di nuovi contenuti, o per la costruzione della struttura di un sito web.
E’ uno schema semplice che si presenta così:
Chi lavora a un progetto di Content Marketing può utilizzarlo per scrivere e discutere gli obiettivi di business, le attività degli utenti, i percorsi in entrata (in che modo i clienti arrivano in quella pagina particolare), e i percorsi in uscita (cosa si suppone che faranno i clienti dopo aver letto il post).
Insomma, è un ottimo promemoria da usare prima della fase di scrittura e anche una buona check list per verificare cosa è successo dopo la pubblicazione.
#2. Il Content Framework
Il Content Framework è un form che copywriter e redattori possono chiedere di compilare a esperti, manager o content owner prima di richiedere una nuovo post. Funziona così:
Anche questo è uno strumento molto semplice, che aiuta a rispondere a domande di vitale importanza:
.Qual è l’obiettivo di questo contenuto?
.In che modo supporta gli obiettivi della nostra strategia?
.Chi lo leggerà dopo che è stata pubblicato?
.Cosa si suppone che faranno i lettori?
.Perché dovrebbero leggerlo?
.Quali parole chiave devono essere presenti nel testo?
Se siamo in grado di rispondere a queste domande significa che abbiamo le idee chiare e ci sono tutti i presupposti necessari per partire con il piede giusto.
Ora si può iniziare
In apparenza il modello di base dei Contenuti e il Content Framework non servono per farsi venire nuove idee o per superare il “blocco dello scrittore”. Sono strumenti utili per ad aiutare le persone a pensare prima di scrivere.
Ma proprio per questo possono essere di enorme aiuto nel risolvere anche quel tipo di problemi. Perché spostano l’attenzione sul significato, la qualità e la pertinenza dei contenuti. Costringono a riflettere a fondo su cosa scrivere prima di affrontare il come farlo. E mantengono il focus sui due elementi più importanti: lo scopo del nostro messaggio e il pubblico a cui è rivolto.
Da tutto questo emerge quanto sia fondamentale la fase di progettazione di un post: più è accurata e maggiori saranno le possibilità di scrivere informazioni rilevanti per i nostri possibili clienti.
Con questo tipo di consapevolezza, scrivere diventa molto più semplice.
(Photo credits: Pixabay)