Utilizzare lo storytelling per comunicare all’interno dell’azienda non è un’idea nuova. Ma è un’idea quanto mai attuale e necessaria, oltre che una questione irrisolta. Nel senso che lo si fa ancora in maniera insufficiente, mentre oggi un’azienda ha un bisogno vitale di coinvolgere le proprie Risorse Umane e di creare (o ricreare) un clima di coesione, fatto di valori, informazioni e obiettivi condivisi. E deve individuare il modo più efficace per farlo.
E’ qui che lo Storytelling può risultare risolutivo, perché fa emergere il capitale narrativo che è custodito dentro un’organizzazione.
Costruire la fiducia tramite la comunicazione interna
L’obiettivo di un racconto aziendale rivolto a dipendenti e collaboratori è quello di costruire la fiducia.
E il modo migliore per farlo è utilizzare una voce narrante senza mediazioni. Per essere chiari, la firma, l’autore, il curatore di questo grande racconto deve essere il fondatore/responsabile dell’azienda. Qualcuno che ne incarna il volto e l’anima.
E’ una regola che vale non solo per una PMI, ma anche per una grande azienda (non a caso, anche dopo la morte del fondatore, Apple continua a essere identificata con Steve Jobs).
Si tratta allora di partire dalla voce del protagonista per arrivare a definire un’identità collettiva, che porti a riconoscersi in un progetto comune: stimolare il coinvolgimento e la partecipazione aiuta a far emergere il senso di orgoglio e di appartenenza, a rinsaldare le relazioni e a crearne di nuove.
I 5 capitoli che descrivono i modelli di comunicazione interna
Una storia che si rispetti è composta di una serie di capitoli, legati in successione fra loro.
Anche questa lo è ma, come in un libro di racconti, la si può seguire/ricreare passo a passo, seguendo la sequenza proposta, oppure solo parzialmente, puntando volta per volta all’obiettivo specifico definito dal singolo tema, scandito da specifici paragrafi.
Stabilito il contesto, partiamo subito con il primo capitolo.
#1.Da dove nascono i valori che permeano l’azienda
Perché è importante ricordare a tutti da dove si arriva? Lo spiega molto bene Steve Cartwright:
“Nessuno vuole connettersi con un’azienda o un marchio. Le persone vogliono connettersi con le persone. Pertanto, devi trovare un modo per umanizzare la tua storia. Anche se stai parlando di una pinzatrice meccanica, dovresti essere capace di spiegare come questa pinzatrice sia nata da una prospettiva umana”.
Il primo passo non può essere altro che:
.Ritornare alle proprie radici (acquisire consapevolezza e nuovo slancio per andare avanti)
Chi ha avuto un’idea imprenditoriale, chi ha fondato un’azienda (o ne ha raccolto il testimone) deve scrivere l’intera storia della propria attività e spiegare come e perché ha iniziato. Trasmettere tutta la passione e la fatica che ci ha messo. Far capire la visione che l’ ha sorretto.
.Raccontare come siamo partiti e come siamo arrivati a questo punto
Il racconto deve essere vero, senza trionfalismi. Deve parlare delle difficoltà affrontate e superate. Delle sfide vinte e di quelle che oggi sono da vincere. Da questa narrazione il protagonista emerge subito per quanto ha di notevole e fuori dal comune, per la sua cifra umana, per il suo particolare talento, per la caratteristica che lo rende unico. E’ una regola che vale sempre, non solo nei racconti ma anche per le aziende e i prodotti.
#2.Trovare nuove vie, rimanendo se stessi
Se si vuole definire un progetto sensato per il futuro, bisogna partire da una fotografia della realtà. Il modo migliore è far raccontare in prima persona dai protagonisti com’è vivere in azienda e come si vive l’azienda.
.Storie che rafforzano l’appartenenza
Non c’è niente che cementi di più il senso d’unione dell’affrontare assieme avversità e difficoltà, raccontarsi che cosa si è provato, quanta fatica si è fatta per venirne fuori e uscire vittoriosi.
.Storie di persone che uniscono le loro energie
In ogni storia aziendale c’è sempre un fondatore, che non agisce mai da solo: ha bisogno della sua squadra, ha bisogno di persone di cui avere fiducia, persone con cui ci si capisce al volo. E’ questo il nucleo originario che dà l’impronta a tutta l’organizzazione.
.Storie che aprono a nuove scoperte e sperimentazioni
La storia di un’azienda, anche se narrata dal fondatore, è sempre un racconto corale: il congegno (narrativo e di business) funziona perché tutti sono coinvolti, partecipano a un’impresa comune, realizzano un sogno personale e collettivo.
>>Per approfondire, puoi leggere su questo blog Cosa rende un racconto interessante.
#3.Spiegare ai collaboratori perché si fanno determinate richieste
Da dove nascono le richieste di performance? Che ambizioni ci sono per il futuro? Quali sono gli obiettivi storici e quelli di oggi? E’ importante dare a tutti una bussola per orientarsi, soprattutto a chi è appena entrato, ma anche a chi sente stanchezza e/o ha smarrito per strada la motivazione. Sono tutti temi fondamentali da comunicare all’interno e in ogni azione di recruiting.
.Qual è l’attitudine che serve (e che si sviluppa) per lavorare qua dentro
Ogni organizzazione ha una sua cifra stilistica, un imprinting peculiare e ben riconoscibile. Da questi elementi nasce un metodo preciso, un modo di essere umanamente e nel business. Più questi elementi sono conosciuti e condivisi, più le persone si sentono a proprio agio e lavorano meglio in team.
.Qual è la motivazione
Come diceva Simon Sinek in una sua memorabile TED Conference: “Spiega perché fai quello che fai”. E’ il segreto per conquistare il pubblico (i pubblici). E quindi anche il pubblico interno. La molla che ci spinge ad agire non è mai banale: chi la conosce non può restare indifferente.
.Qual è lo stile manageriale
Dallo sviluppo dei punti precedenti emerge sempre uno stile manageriale preciso, che può essere aperto o identitario, portato alla sperimentazione o alla disciplina: le variabili e le sfumature sono tantissime, non c’è mai un’azienda uguale all’altra.
#4.Spiegare su cosa punta davvero l’azienda, e perché
Arrivati a questo punto del percorso, bisogna spingersi ancora più a fondo: comunicare la visione strategica, far sentire ogni persona dell’azienda parte importante di un grande sogno/progetto collettivo, spiegando perché le cose si fanno proprio in quel determinato modo, e per quale ragione. Anche queste sono cose fondamentali da comunicare in ogni azione di recruiting.
.Come è concepito il percorso di crescita
Cosa significa far carriera in questa organizzazione? Mi si chiede di crescere? E in che modo? Sono queste le domande che attanagliano chi è appena entrato e magari anche chi è dentro da anni ma sente di avere perso in smalto e motivazione. Sono domande che devono trovare risposte chiare, credibili e convincenti.
.Cosa abbiamo in comune, cosa ci lega e ci unisce
Sembra il classico argomento retorico, persino un po’ stucchevole. E invece non ci si stanca di dirlo, non si è mai stufi di saperlo. In realtà, è proprio vero il contrario: lo si dice troppo poco. E, spesso, pure male.
#5.Come raccontiamo cosa ci rende diversi da tutti gli altri
Una volta identificato cosa ci rende speciali, come facciamo a farlo capire a chi ancora non ci conosce (o ci conosce poco, o superficialmente)? Su quale eccellenza puntiamo per renderci immediatamente riconoscibili? Qual è il nostro fattore differenziante?
.Qual è l’esperienza che vogliamo trasmettere all’esterno
Abbiamo una missione nella vita, vogliamo diventare grandi, essere riconosciuti e apprezzati per quello che facciamo, non solo nel campo del business, ma anche per la nostra comunità di appartenenza. E’ una domanda di senso molto potente, che circola e si scambia di continuo fra interno ed esterno dell’azienda.
.Far sapere che persone sono quelle che lavorano in questa azienda
Sembra paradossale, ma troppo spesso le persone all’interno non si conoscono fra loro, a volte ignorano persino il nome del collega e quale sia la sua mansione precisa. Figuriamoci poi com’è umanamente, al di là del lavoro: quali sono le sue passioni, i suoi punti di vista… Sono tutte cose che fanno la differenza e che, se opportunamente comunicate all’esterno, possono far capire di che pasta è fatta l’azienda.
>>Per approfondire, puoi leggere su questo blog Perché devi mettere le persone al centro della storia
Un’ultima considerazione sullo Storytelling aziendale
Lo Storytelling all’interno dell’azienda porta a creare una comunità più coesa, aiuta a lavorare meglio e dà nuova linfa ai temi di comunicazione.
Abbiamo visto che l’autore deve essere il fondatore/responsabile dell’organizzazione. E’ fondamentale che questa comunicazione (che comunque è top down) avvenga senza filtri o mediazioni: l’autore deve narrare direttamente alle sue persone, per esempio postando sulla intranet/social aziendale o tramite editoriali nelle newsletter interne.
In questo modo il messaggio risulterà molto più credibile e amplificato.