Spesso la comunicazione viene vista dalle aziende come qualcosa che “si deve fare”: dobbiamo avere una pagina Facebook, dobbiamo aprire un blog, dobbiamo essere presenti sul web.
Te lo dico senza tanti giri di parole: sono discorsi che non portano a niente se non si ha alle spalle una strategia di comunicazione.
Cosa intendo con questo? Perché è fondamentale partire da una strategia di comunicazione? Perché ti fa fare il primo passo, quello decisivo: è l’esercizio migliore per chiarirti chi sei OGGI sul mercato, chi sono i tuoi clienti e come ti percepiscono, quali soluzioni valide puoi offrire e per quale ragione sono migliori di quelle proposte dai tuoi concorrenti.
Di più: una strategia di comunicazione ben fatta ti può aiutare a trovare nuovi pubblici e nuovi clienti. E poi ti consente di concentrare gli sforzi, senza dannose dispersioni di tempo e di denaro.
Ma che cos’è una strategia di comunicazione?
“Strategia” è una parola che gode di dubbia reputazione. Spesso è associata a concetti fumosi, roboanti, velleitari. Invece identifica qualcosa di molto preciso: una visione d’insieme che ti consente di avere una direzione di marcia e di definire attraverso quali passaggi puoi giungere dal punto di partenza all’obiettivo che ti sei prefissato.
Bene, dirai, ma da cosa parto per creare una strategia di comunicazione?
Il primo passo da compiere è fare un’adeguata analisi del contesto, in modo da stabilire quali sono i tuoi obiettivi, il tuo pubblico di riferimento e i tuoi attuali competitor.
Fin qui, niente di nuovo. Ma Il metodo che ti consiglio di seguire è quello, poco convenzionale ma molto efficace, indicato da Sam Gaidy, un’autorità in fatto di Contenuti e Marketing online:
“Manager e agenzie di comunicazione si interrogano ossessivamente sul target. Qual è il target del nostro prodotto? A quale nicchia è destinato? A chi lo vogliamo vendere? E via di analisi di mercato, analisi della concorrenza, analisi di montagne di dati. Ma se non sai che cosa stai veramente vendendo come puoi sapere a chi è destinato? Come puoi intercettare i bisogni di uno specifico target se non sai neppure che vuoi proporre? Fai il contrario: parti prima dalla sostanza del contenuto, poi definisci il target. Puntare sul target come prima azione, blindando cioè la comunicazione e il marketing intorno a uno specifico obiettivo, esclude tutti i potenziali destinatari che, pur non corrispondendo al target definito, potrebbero essere attratti dai valori che comunica il prodotto. Ti permette, in altri termini, non solo di posizionarti nel mercato, ma soprattutto di creare il tuo mercato”.
Questo approccio ti aiuterà a guardare con occhi nuovi il tuo business, rompendo gli abituali automatismi.
A questo punto sei pronto per partire. Procedi così.
#1.Determina i contenuti da comunicare:
.nel breve periodo (i prossimi 2-6 mesi)
.nel medio periodo (i prossimi 1-2 anni)
Come si procede? Semplice, inizi con una fase di monitoraggio di breve periodo (2-6 mesi). E sulla base dei risultati, crei un piano editoriale. E come lo costruisci? Vedi quali sono i contenuti che hanno funzionato meglio e quali si sono rivelati i modi migliori di proporli. Non solo. Nel frattempo tieni le antenne dritte su come le persone possono cambiare il modo che hanno di percepire il tuo marchio.
L’analisi dei dati è imprescindibile. Ogni utente è in continuo movimento e lascia tracce che vanno valutate con attenzione. Ed è proprio l’insieme di queste tracce, opportunamente analizzate, che farà emergere con chiarezza chi è il tuo acquirente tipo (che può cambiare nel tempo) e, di conseguenza, ti permetterà di prendere le decisioni giuste su come muoverti.
Una volta raccolti e analizzati i risultati, hai il materiale giusto per ripartire di slancio e allungare la gittata della tua azione su un periodo temporale più ampio.
Esempio concreto: il calendario editoriale di una pagina Facebook
Se hai già una pagina Facebook attiva, parti dall’analisi dei risultati prodotti dai post che hai pubblicato negli ultimi due mesi. Osserva dove emergono una serie di informazioni chiare e coerenti: sono quelle che ti indicheranno dove conviene indirizzare gli sforzi e quale deve essere la direzione di marcia.
In particolare, devi identificare le cose che funzionano (gli argomenti più seguiti e il modo di proporli) e le cose che non funzionano (quando raccogli pochi commenti, poche visualizzazioni, nessuna condivisione).
Da questa analisi scaturiscono le indicazioni operative: obiettivi di comunicazione da perseguire, stile e tono di voce da adottare, frequenza di pubblicazione dei post, miglioramento della proposta commerciale.
Saranno queste indicazioni che ti aiuteranno nella scelta dei contenuti da comunicare e, quindi, nella stesura del piano editoriale.
#2.Determina la gestione (chi fa cosa)
.nel breve periodo (i prossimi 2-6 mesi)
.nel medio periodo (i prossimi 1-2 anni)
Che tu sia un singolo professionista, o lavori in una PMI o in una multinazionale, è impensabile che tu faccia tutto da solo. Dovrai puntare sempre e comunque su un team di lavoro. Questo vale all’inizio e ancora di più nel proseguimento dell’attività.
Se il lavoro di squadra è imprescindibile, diventa fondamentale una suddivisione dei compiti chiara, dove tutti sanno chi deve fare cosa e in quale momento.
All’inizio questa fase può risultare semplice, ma nel corso del tempo può capitare che nuove esigenze emerse aumentino la complessità del piano di comunicazione e, quindi, della sua gestione. Per questo impostare bene tutto fin dal principio è di vitale importanza.
Questo discorso vale nel caso che sia tu a produrre direttamente la comunicazione aziendale, come nel caso in cui venga affidata a consulenti esterni. In entrambe le condizioni, è fondamentale che si instauri un buon livello di collaborazione: l’apporto di un professionista esterno diventa efficace solo a patto che ci sia all’interno chi fornisce benzina alla comunicazione. E nessuno meglio di te e dei tuoi colleghi sa quali sono i problemi quotidiani che dovete affrontare e ha la sensibilità giusta per approcciare le tematiche del vostro specifico business.
QUINDI COME DEVE ESSERE LA GESTIONE?
La soluzione ottimale comporta tre passaggi:
-Attivare un professionista o un team di lavoro esterno che collabori e dialoghi costantemente con il responsabile della comunicazione.
-Attivare una piccola redazione interna che segua costantemente il progetto e ne comunichi tempestivamente novità ed evoluzioni.
-Avere qualcuno che segue e gestisce costantemente i contenuti sui vari canali di comunicazione.
RICAPITOLANDO: LE COSE CHE DEVI FARE SUBITO…
- Iniziare a organizzare i contenuti: filmati, blog/news, interviste, foto…
- Sistematizzare, migliorare, ottimizzare il materiale già esistente in funzione dei target (pubblici e obiettivi) e dei competitor.
- Studiare/verificare le linee guida della tua immagine aziendale.
- Individuato il messaggio essenziale, ripeterlo e diffonderlo costantemente su ogni medium e canale.
…E LE COSE CHE DEVI CONTINUARE A FARE
Una volta che hai lanciato la macchina a pieno regime, non devi farla sbandare e uscire di strada. Devi quindi continuare a fare una serie di cose:
- Testare e misurare quanto fatto fino a quel momento.
- In base ai risultati ottenuti, riorganizzare i contenuti della comunicazione.
- In base ai risultati ottenuti, attivare i canali di comunicazione più adatti e/o potenziare quelli già in uso.
- Rimisurare i risultati e fare nuovi test.
Per avere altre indicazioni operative, puoi leggere su questo blog: come progettare un piano di comunicazione online.
UN’ULTIMA SEGNALAZIONE
Le indicazioni che trovi in questo post non sono teoriche, ma ricavate direttamente dal lavoro sul campo con i miei clienti. Sono linee guida generali (ma non generiche) che ti possono aiutare concretamente nell’affrontare un’attività fondamentale che, per essere efficace, necessita di idee chiare e di una buona organizzazione di base.
E tu, come pensi vada affrontata una strategia di comunicazione online? E quale è stata la tua esperienza? Parliamone nei commenti.
(Photo Credits: Pexels.com)
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Ottimo articolo Luca. Suggerimenti chiari, essenziali e ben strutturati.
Grazie Luigi, sei molto gentile.